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>4pediatriapa Seguici su Facebook //12 Novembre Giornata mondiale contro la Polmonite // 14 Novembre Giornata mondiale del diabete // 17 Novembre Giornata mondiale dei nati prematuri // 20 Novembre Giornata universale del bambino //div>

31/12/10

Progetto Subito! il paziente con diabete al centro della cura

            Progetto «Subito!»: il paziente con diabete al centro della cura

Diabete: "Subito! È meglio". Parafrasando, agire subito per affrontare in modo nuovo e più concreto una malattia che avanza giorno dopo giorno. È questo lo slogan della diabetologia italiana lanciato da AMD (Associazione Medici Diabetologi) nel corso del convegno "SUBITO! Il grande progetto 2009-2013 della Diabetologia italiana. Dalla ‘cura’ al ‘prendersi cura’ della persona", svoltosi questa mattina a Roma e realizzato grazie al contributo non condizionato di Fondazione MSD.

In Italia le persone con diabete rappresentano quasi il 7% della popolazione, più o meno 4 milioni di persone. I costi sono raddoppiati in 20 anni: nel 1998 il diabete pesava sulle casse dello Stato per circa 5 miliardi di euro, pari al 6,7% della spesa totale per la sanità, mentre oggi le stime parlano di 11 miliardi di euro, circa il 10% della spesa sanitaria. Nel nostro paese ogni anno 75 mila persone con diabete subiscono un infarto, 18 mila un ictus, 20 mila vanno incontro a insufficienza renale cronica, 5 mila patiscono l’amputazione degli arti inferiori e altre 18 mila muoiono.

30/12/10

PREGHIERA DEL MEDICO


Preghiera del medico.
Signore Dio, Padre e Madre di chi spera in te,
sono qui sul posto del mio lavoro e tra poco
mi incontrerò con il volto sofferente di tanti miei fratelli,
rendi il mio cuore attento al grido di ogni piccolo dolore,
rendi il mio linguaggio comprensibile,
i miei occhi ricchi della tua luce
perchè sappia illuminare e consigliare,
donami  forza per saper confortare
con la certezza della scienza
e con la grandezza della fede,
donami uno spirito di comunione
per saper collaborare
con quanti mi hai posto accanto...
rendimi strumento della tua compassione,
perchè davanti a ogni ammalato sia
come il Buon Samaritano
capace di versare sempre
l’olio della consolazione e il vino della speranza.
Donami una fede forte
dinanzi all’impotenza che provo nella morte,
fa di me uno strumento autentico della tua tenerezza
per comprendere ora e sempre che tutto è dono Tuo
e del Tuo amore,
te lo chiedo per Cristo nostro medico e amico
che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen


29/12/10

Gesti quotidiani La tua guida all’iniezione di insulina

                                     Gesti quotidiani  La tua guida all’iniezione di insulina

                                                       Il trattamento con insulina


All’inizio del trattamento con insulina il Team diabetologico
e il paziente dedicano molta attenzione alle tecniche di
somministrazione del farmaco.
Nel corso del tempo ‘farsi l’insulina’ diventa un’abitudine per il
paziente. Acquisire una maggiore pratica è un fatto positivo, ma la
routine comporta anche il rischio di dimenticare alcune nozioni o  adottare tecniche errate.
I risultati potrebbero essere l’assunzione di una quantità di
insulina diversa – generalmente inferiore – da quella prescritta o
tempi di azione diversi da quelli attesi. In poche parole ipoglicemie
o iperglicemie che si sarebbero potute evitare.
A volte la dificoltà che un paziente avverte nel mantenere sotto
controllo il suo diabete è dovuta proprio a una tecnica di iniezione
sbagliata.
Le indicazioni contenute in questo opuscolo non sono dedicate,
quindi, solo ai ‘neoiti’, ma anche a tutte le persone che da tempo
assumono l’insulina.
Obiettivo di Roche Diagnostics è quello di contribuire ad una
corretta gestione della terapia insulinica, non solo mettendo a
disposizione una gamma di aghi e siringhe di alta qualità, ma
anche supportando con strumenti educativi il Team diabetologico
e la persona con diabete.

 

26/12/10

Viaggi: quello che bisogna sapere prima di partire

                         Viaggi: quello che bisogna sapere prima di partire

Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce a chi si reca all'estero per motivi diversi dal lavoro (vacanze, motivi di famiglia etc.) un'assistenza gratuita in 14 Paesi dell'Unione Europea (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia) e in 3 Paesi dello Spazio Economico Europeo - S.E.E. (Norvegia, Islanda e Liechtenstein). Il cittadino interessato ad usufruire dell'assistenza sanitaria, prima della partenza, deve recarsi presso l'Azienda Sanitaria Locale (ASL) di appartenenza muniti di codice regionale e documento di riconoscimento per richiedere il rilascio del Modello E 111.
Il modulo viene rilasciato a tutti i cittadini italiani e comunitari residenti in Italia, per un periodo massimo di 6 mesi, prorogabile; le norme comunitarie vigenti escludono i cittadini extracomunitari, salvo che non siano familiari a carico di un lavoratore italiano o comunitario.
Il modulo è valido per prestazioni sanitarie urgenti o impreviste. Pertanto, se lo scopo del viaggio all'estero è quello di ricevere delle cure specifiche, il formulario E 111 non copre questo tipo di prestazioni e le spese restano a carico dell'interessato. E' necessario munirsi di tanti modelli quanti sono i Paesi in cui si prevede soggiornare.
Le cure sanitarie vengono erogate, generalmente, in forma diretta, in base alle regole dello Stato di temporaneo soggiorno, cioè agli stessi livelli riconosciuti ai residenti.
Si può richiedere invece alla propria ASL il rimborso delle spese sanitarie sostenute in proprio qualora, per una qualsiasi ragione, non sia stato possibile utilizzare il modello E 111; questa possibilità, derivata da una speciale norma comunitaria, prevede, sempre per i casi urgenti, il diritto al rimborso in base alle tariffe dello Stato membro di soggiorno temporaneo. Ovviamente, ai fini del rimborso, è necessario presentare le ricevute di pagamento e la documentazione sanitaria di supporto.
Sia le regole comunitarie che quelle statali non contemplano la copertura delle spese per il trasferimento dell'infermo da una località estera all'Italia.

25/12/10

LA SOMMINISTRAZIONE DEI FARMACI

                   LA SOMMINISTRAZIONE DEI FARMACI

A tutti è capitato di chiedersi, nella propria vita, perché un determinato farmaco sia stato prescritto in gocce piuttosto che in spray o supposte. Le vie di somministrazione di un principio attivo sono in effetti molteplici e sfruttano una capacità tipica di ogni tessuto, quella di poter assorbire una sostanza. Tale processo dipende da vari fattori, a partire dal tipo di composto, per esempio se si scioglie in acqua, se si altera facilmente, se è sensibile all'acidità oppure se è voluminoso dal punto di vista chimico e così via.
L'obiettivo, in effetti, è quello di poter far giungere un medicinale possibilmente soltanto dove serve e nel tempo più breve possibile: per un occhio irritato, per esempio, è più conveniente intervenire con un collirio, mentre per curare il mal di testa o l'insonnia occorre che il farmaco giunga nel sistema nervoso. 
  

24/12/10

Linee guida generali per la prevenzione delle complicanze acute e croniche legate alla malattia diabetica ed organizzazione delle strutture di diabetologia siciliane.

AVVERTENZA
Il testo sotto riportato è riprodotto solo a scopo informativo e non se ne assicura la rispondenza al testo della stampa ufficiale, a cui solo è dato valore giuridico. Non si risponde, pertanto, di errori, inesattezze ed incongruenze dei testi qui riportati, nè di differenze rispetto al testo ufficiale, in ogni caso dovuti a possibili errori di trasposizione.

Decreto 30 Aprile 2002
ASSESSORATO DELLA SANITÀ DELLA REGIONE SICILIANA
Linee guida generali per la prevenzione delle complicanze acute e croniche legate alla malattia diabetica ed organizzazione delle strutture di diabetologia siciliane.

20/12/10

BLS-D:Corso di Primo Soccorso con Defibrillatore

BLS-D:Corso di Primo Soccorso con Defibrillatore

Il termine BLS-D sta per Basic Life Support Defibrillation ed identifica il corso che fornisce,a personale sanitario e non, la formazione specifica per intervenire in aiuto ad una o più persone colpite da Morte Cardiaca Improvvisa.

---------> LINK:BLS-D

DIRITTI DEL BAMBINO IN OSPEDALE

2043245844  link:   I QUATTORDICI DIRITTI DEL BAMBINO IN OSPEDALE


bisogna pagare qualunque prezzo per il
diritto di mantenere alta la nostra professionalità.
SARO.

17/12/10

Valore legale della documentazione infermieristica e del "registro consegne"

infermiereValore legale della documentazione infermieristica e del "registro consegneAlcuni consigli professionali utili ad allontanare ipotetiche conseguenze spiacevoli
La documentazione  infermieristica lo strumento atto alla raccolta
dati clinico assistenziali che,  sotto  la   diretta responsabilità di  INF,     fornisce
un’adeguata documentazione del processo assistenziale, definisce e migliora i
processi comunicativi all’interno del gruppo infermieristico, lascia tracciabil ità
degli   interventi  infermieristici,  diventando strumento di verifica dell’efficienza
ed efficacia di procedure e protocolli applicati.
La presente Istruzione descrive la programmazione e l’attuazione dell’intervento
infermieristico ed è un momento di sintesi tra gli aspetti intellettivi, gestuali e
comportamentali. Inoltre, essa innalza il rendimento organizzativo degli INF e
permette di programmare tempo e risorse in funzione di obiettivi prefissati. Blogger Labels: sintesi

16/12/10

Preghiera dell'infermiere

      Preghiera dell'infermiere
O Signore Dio, Padre e Madre di chi spera in te,
in punta di piedi sono entrato in questa cappella ed ho rotto il Tuo silenzio per affidare a Te la mia missione di infermiere.
Il mio è un compito di grande responsabilità e per questo Ti ringrazio! Ogni giorno il dono prezioso della vita passa per le mie mani, perché io lo custodisca e me ne prenda cura in ragione delle mie capacità, confidando nella Tua carezza e nel Tuo conforto, quando la sfida diventa cosa troppo ardua.
Fra le Tue mani voglio deporre ognuna di quelle vite che mi sono affidate, ogni mio paziente, perché il Tuo conforto tenga uniti me e loro in un solo unico abbraccio.
Lascia che sia il Tuo sorriso a riempire le mie giornate, a fare così di me immagine lieta della Tua grazia e della Tua bontà!

Fa che sia la forza della Tua compassione a guidare le mie mani tutte quelle volte in cui l’impotenza davanti alla malattia rischia di bloccare le mie azioni; ogni volta che ho bisogno di sentire tutta la tenerezza di un Padre per prendermi cura delle piaghe di un figlio, del dolore di un fratello; per ciascuna di quelle circostanze in cui sarebbe cosa più facile abbandonarsi alle lacrime o voltare le spalle! Lascia che il mio cuore senta ogni giorno più forte la ricchezza dell’unico e vero amore...il Tuo!
Concedimi quel vigore speciale che viene dalla mitezza e dalla serenità, perché con umiltà e pazienza, sia sempre pronto a rispondere ad ogni campanello che squilla... con solerzia, disponibilità e volto lieto! Rendi celere ogni mia azione, anche nelle più piccole mansioni,  anche di fronte ad un paziente ansioso e petulante. Lascia che io possa comprendere la difficoltà e la paura di chi si affida alle mie mani, perché non dell’ansia o della petulanza io mi sappia preoccupare ma del disagio e della fragilità di una persona da cui spesso queste provengono!
Fa di me il più docile strumento della tua tenerezza per chi, anziano, debole, povero e solo, incrocia i miei passi lungo la corsia.
Fa che io sia un valido collaboratore per ognuno dei miei colleghi!
Lascia che i miei occhi sappiano scorgere, con gioia, i lineamenti del volto di Cristo sofferente in ogni ammalato che viene affidato alle mie cure!
Lascia che le mie braccia si confondano con le Tue ogni volta che il dolore di chi soffre ha bisogno di trovare sul Tuo petto un porto sicuro, un luogo di dolcezza nel quale rifugiarsi anche soltanto per piangere o per affidare al silenzio la tenerezza di una preghiera.
Anche nelle giornate più confuse, lascia che ognuno dei miei pazienti possa scorgere in me l’immagine di una mano tesa: sarà la Tua mano che guiderà la mia a farsi consolazione per tutti coloro che si sentono abbandonati.
Allo stesso modo Ti prego di rendermi capace di trovare sempre in Te la forza per essere dolce e comprensivo verso tutti i parenti ansiosi e preoccupati per i loro cari!
Le mie parole siano cariche, per ognuno, della Tua bontà e della Tua grazia!
Fa di me valido strumento della Tua empatia, perché io non sia capace solo di “sentire”, ma soprattutto di “ascoltare” tutti con attenzione e premura.
Voglio essere un infermiere che sappia farsi samaritano per tutti quelli
che incontra nel suo reparto!
Per questo vorrei possedere soltanto due armi: la luce del Tuo sorriso e la forza della Tua costante, silenziosa e discreta presenza al mio fianco.
E mi affido a Maria, donna di compassione e di amore!
Che Lei mi prenda per mano nel mio servizio
e mi conduca nel sentiero della sofferenza con la gioia infinita nel cuore
Amen


Porpora di Schonlein -Henoch



Porpora di Schonlein -Henoch

La porpora di Henoch - Schonlein (HSP) può considerarsi una vasculite sistemica con prevalente interessamento cutaneo che colpisce principalmente i bambini e più raramente gli adulti(1,2) . La malattia è caratterizzata dalla deposizione tissutale di immunocomplessi contenenti IgA. Questo aspetto la rende molto simile alla nefropatia ad IgA con la qualche condivide gli aspetti istologici renali.
Il quadro cutaneo caratterizzato da una porpora palpabile e/o petecchie è molto simile a quello riscontrato in corso di crioglobulinemia e di vasculite da ipersensibilità.

Epidemiologia

15/12/10

LE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

LE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE secondo la North American Nursing  Diagnosis Association (NANDA)
La prima a parlare di diagnosi infermieristica fu Virginia Fry in un articolo apparso nel 1953 su una rivista specializzata. Il concetto tardò ad affermarsi soprattutto perchè si riteneva che la diagnosi fosse attività peculiare della professione medica. Fu la North American Nursing Diagnosis Association a imprimere un nuovo impulso alla ricerca, dando un contributo decisivo alla classificazione delle diagnosi infermieristiche.

14/12/10

COSA E’ L’ORDINE DI SERVIZIO


       COSA E’ L’ORDINE DI SERVIZIO?

Un ordine di servizio è uno strumento utilizzato dalla Pubblica Amministrazione per richiedere una prestazione lavorativa in maniera coattiva; ovvero è un’ingiunzione al dipendente di violare le norme contrattuali. È bene ricordare che in giurisprudenza non esistono, se non in determinate situazioni, comunicazioni orali ma per la tutela del dipendente e dell’azienda stessa occorre che queste siano scritte.

13/12/10

COSA E’ IL MOBBING?

                                              COSA E’ IL MOBBING?  

contro il capro espiatorio di turno, un nemico reale od immaginario, qualcuno che si discostava dalla logica interna del clan.  

Il Mobbing  
II termine mobbing è stato coniato agli inizi degli anni settanta dall'etologo Konrad Lorenz per descrivere un particolare comportamento di alcune specie animali che circondano un proprio simile e lo assalgono rumorosamente in gruppo al fine di allontanarlo dal branco.  

Il primo a parlare di mobbing quale condizione di persecuzione psicologica nell'ambiente di lavoro

12/12/10

LA FORMAZIONE ED IL RUOLO DELL’INFERMIERE E DELL’OPERATORE SOCIO SANITARIO

LA FORMAZIONE ED IL RUOLO DELL’INFERMIERE E DELL’OPERATORE SOCIO SANITARIO Blogger Labels: RUOLO,DELL,INFERMIERE,SOCIO,SANITARIO
infermiereLA FORMAZIONE ED IL RUOLO DELL’INFERMIERE E DELL’OPERATORE SOCIO

SANITARIO IN ITALIA E CONFRONTO CON ALTRI STATI ESTERI

--------->LINK<--------LA FORMAZIONE ED IL RUOLO DELL’INFERMIERE E DELL’OPERATORE SOCIO SANITARIO

10/12/10

NUMERI TELEFONICI DI VARI ISTITUTI OSPEDALIERI DI TUTTA ITALIA

       
NUMERI TELEFONICI DI VARI ISTITUTI OSPEDALIERI DI TUTTA ITALIA

 Ospedali Pediatrici 

Mucopolisaccaridosi

Mucopolisaccaridosi :Segni e Sintomi
                                  

Le mucopolisaccaridosi rappresentano un gruppo di patologie da accumulo lisosomiale causate dal deficit degli enzimi che catalizzano  la degradazione  dei glicosaminoglicani  (mucopolisaccaridi). A seconda del tipo di deficit enzimatico può essere ostacolatla degradazione  del dermatansolfato, dell’eparansolfato, del cheratansolfato, del condroitinsolfato e dell’acido ialuronico, singolarmente o in combinazione. L’accumulo lisosomiale dei glicosaminoglicani porta alla disfunzione delle cellule, dei tessuti e degli organi. Sono noti 11 enzimi carenti che danno origine a sette forme distinte di mucopolisaccaridosi.

              ---------------> LINK:  Le Mucopolisaccaridosi <---------------

09/12/10

La chetoacidosi diabetica (DKA)



                 La chetoacidosi diabetica (DKA)

  • La Chetoacidosi diabetica (DKA) è la causa di morte correlata al diabete più comune tra i bambini
  • Molti decessi in DKA sono dovuti a edema cerebrale
  • I decessi potrebbero essere evitabili:
    1. Riducendo l'incidenza del DKA tramite:
      • Diagnosi precoce all'esordio
      • Appropriata gestione del diabete durante le malattie intercorrenti
      • Riconoscimento che DKA ricorrenti sono spesso causati dall'omissione dell'iniezione di insulina
    2. Gestione ottimale del DKA
Non è mai stato indicato nessun protocollo per il DKA in grado di eliminare il rischio di edema cerebrale. Queste Linee Guida si crede siano sicure come ogni altra alla luce dell'attuale evidenza e pratica clinica.
Raccomandazioni

07/12/10

l’assistenza al bambino e alla famiglia



Infermieristica pediatrica:
l’assistenza al bambino  e alla famiglia
di Annalisa Silvestro*
Premessa

                                                          Sempre più numerose sono le iniziati-
ve promosse a favore dell’infanzia con
lo scopo di tutelare il bambino e la sua fa-
miglia, soprattutto in momenti di diffi-
coltà, dentro e fuori dall’ospedale.
Ed è grande anche l’impegno tradizional-
mente espresso dagli infermieri che ope-
rano in ambito pediatrico, nella consa-
pevolezza che i bisogni del bambino com-
portano specifiche e complesse risposte
assistenziali.
Il concreto contributo della professione
infermieristica in ambito pediatrico si svi-
luppa quindi nella partecipazione all’i-
dentificazione dei bisogni di salute del
bambino/famiglia, nella realizzazione di
un’assistenza infermieristica efficace, nel-
la valutazione degli interventi assistenziali
sulla base delle evidenze scientifiche di-
sponibili, nel contributo alla realizzazio-
ne di processi assistenziali integrati, nel-
la promozione di interventi educativi e di
prevenzione, senza dimenticare l’impor-
tante sostegno prsicologico perché, so-
prattutto quando la malattia o il trauma
colpiscono un bambino, l’intero nucleo
familiare ne viene coinvolto e diventa
estremamente fragile.
In questa logica si pone l’elaborazione del
Quaderno, che ha anche l’obiettivo, per-
seguito dall’intera professione infermie-
ristica, di mantenere alta la sensibilità ai
diritti del bambino e l’attenzione affinché
l’ambiente in cui viene accolto e curato
rispetti le sue peculiari esigenze: la scuo-
la, il gioco, l’attenzione, gli affetti…


06/12/10

GLICOGENOSI

Le glicogenosi sono un gruppo di malattie metaboliche rare che colpiscono un bambino su 100.000 nati. Sono dovute alla carenza o al deficit funzionale di uno degli enzimi coinvolti nel metabolismo del glicogeno, il polisaccaride che funge da deposito e da riserva per le molecole di glucosio, che l'organismo utilizza prontamente in caso di bisogno di energia. Un accumulo di glicogeno nei tessuti (fegato, muscoli, rene, cervello) provoca gravi alterazioni organiche. Le persone affette da glicogenosi, non potendo utilizzare i propri depositi di zuccheri, sono costrette a mangiare continuamente sia di giorno che di notte per evitare di cadere in ipoglicemia, con possibile insorgenza di convulsioni e coma, pertanto richiedono una continua e attenta sorveglianza.

05/12/10

IL MIO MICROINFUSORE

               IL MIO MICROINFUSORE


Guida all'uso del microinfusore

 PREFAZIONE

  Da tempo non si stampava in Italia una “Guida alla terapia con microinfusore”.
Eppure nel nostro Paese  la  terapia con microinfusore è prescritta a un numero sempre
maggiore di persone. Erano 640 nel 1998, 1542 tre anni dopo, oltre 3000 attualmente. Nei
prossimi anni si stima che molti altri bambini, ragazzi e adulti passeranno dalla “classica”
terapia multi-iniettiva al microinfusore. Del resto negli Stati Uniti oltre 200 mila persone in-
sulinodipendenti controllano il loro diabete mediante terapia insulinica con microinfusore.
  Questo avviene perché i microinfusori aiutano il Team diabetologico a migliorare
il controllo e il profilo glicemico di molti fra i loro pazienti insulinodipendenti e offrono alla
persona con diabete immediati benefici in termini di stile di vita e di libertà (Bode, 2002).
  Due concetti emergono di  frequente parlando di microinfusori:  la possibilità
di mimare  il  funzionamento del pancreas e  la flessibilità offerta da questa modalità di
somministrazione insulinica. Cosa significa esattamente? Come si traducono giorno per
giorno in scelte e risultati? Questa guida cerca di chiarirlo illustrando concetti importanti
come quello di velocità di infusione basale, boli prandiali, boli di correzione, impostando
i processi logici da seguire in caso di ipoglicemia, iperglicemia o chetoacidosi, e soprat-
tutto spiegando come la flessibilità offerta dalla terapia con microinfusore si traduca in
soluzioni applicabili nella vita quotidiana (mangiar fuori, attività fisiche impreviste, dormi-
re fino a tardi) e in condizioni particolari (malattie concomitanti, gravidanza, vacanze).

SINDROME DI ALLGROVE


fa riferimento a ACALASIA

Definizione
Difetto della motilità esofagogastrica dovuta al mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore durante la deglutizione. A volte è causato da degenerazione delle cellule gangliari del plesso mienterico o dei nuclei vagali motori. - Medline Thesaurus
Segni e sintomi
L'acalasia rappresenta un disordine primario della motilità esofagea caratterizzato da (1) aumentata pressione a livello dello sfintere esofageo inferiore, (2) assente o incompleto rilassamento dello sfintere esofageo inferiore in risposta alla deglutizione, (3) la perdita della peristalsi esofagea, e (4) l'elevata pressione intraesofagea. L'incidenza dell'acalasia è stimata attorno a 1 su 10,000. Il più recente studio epidemiologico sull'acalasia condotto da Mayberry e Mayell su 129 bambini inglesi ha determinato un tasso di 0,1-0,3 casi per 100,000 per anno

04/12/10

Niemann Pick


La malattia Niemann Pick ("NPD" – Niemann Pick Disease) è in realtà un termine che identifica un gruppo di malattie che interessano il metabolismo e che sono causate da mutazioni genetiche specifiche. Le tre forme più comunemente riconosciute della malattia sono i tipi A, B e C. Nel passato altre forme sono state riconosciute
Niemann Pick Tipo "A" e "B"
I tipi A e B di  NPD sono entrambi causati dalla mancanza di una specifica attività dell'enzima acido sfingomielinasi (ASM). Questo enzima ordinariamente si trova in scompartimenti speciali all'interno delle cellule denominate lisosomi ed è richiesto per metabolizzare un lipido speciale, denominato sfingomielina. Se l'ASM è assente o non funziona correttamente, questo lipido non può essere metabolizzato correttamente ed è accumulato all'interno della cellula, causando anche la morte delle cellule e la disfunzione dei maggiori  sistemi dell'organismo. I tipi "A" e "B" sono entrambi causati dalla stessa mancanza enzimatica e vi è un consenso crescente sul fatto che le due forme

01/12/10

Ordine di servizio: istruzioni per l'uso



Ordine di servizio: istruzioni per l'uso


Ecco a voi STRUMENTI DI LOTTA. Uno degli obiettivi della nostra azienda è lo sfruttamento delle "risorse umane", in particolare del comparto, che viene perseguito attraverso la non osservanza della normativa in vigore grazie anche alla complicità dei sindacati confederali che contribuiscono ad alimentare confusione e rassegnazione fra noi lavoratori. Con questo primo numero, il COBAS SANITA' S. ORSOLA MALPIGHI intende avviare la diffusione di informazioni utili per cominciare a fare chiarezza su quali sono i nostri diritti e come farli rispettare. Fatene buon uso!
COME FUNZIONA L'ORDINE DI SERVIZIO
  1. Deve essere scritto (CCNL 01.09.95 Art.28): in giurisprudenza le comunicazioni che possiedono valore sono scritte. L'ordine di servizio, che è un'ingiunzione al dipendente di violare le norme contrattuali, deve essere scritto anche per tutela sia del dipendente stesso che dell'azienda. Tale tutela non è presente se viene emesso verbalmente.
  2. Deve pervenire per tempo: e quindi in anticipo al lavoratore presso la sede lavorativa. Il lavoratore non è tenuto a farsi reperire al proprio domicilio, né telefonicamente né con altri sistemi, tranne nel caso della pronta disponibilità (Art. 7 CCNLI 20.09.01).
  3. Deve essere motivato: nell'ordine di servizio deve apparire la motivazione per la quale è stato emesso, a garanzia della liceità dello stesso.

30/11/10

DIZIONARIO terminologia diabete





                              


DIZIONARIO
È nato con lo scopo di fare entrare il paziente ed i suoi familiari nel mondo della terminologia scientifica; ci auguriamo che sia di aiuto sia ai diabetici sia ai propri familiari.


A

Acarbosio

Farmaco che agisce a livello delle pareti dell’inte-stino, trasformando degli zuccheri complessi (amidi) in zuccheri semplici (monosaccaridi) e, quindi, rallentando l’ingresso degli zuccheri nel sangue. Può dare disturbi intestinali come flatulenza e diarrea.

Acetone

(Vedi Chetoni).

Acetonuria

(Vedi Chetonuria).

Acidi grassi

Un tipo di lipidi (o grassi) circolante nel sangue.

25/11/10

PIANI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA

                     PIANI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA.
                           Collaborazione nell’equipe sanitaria

CONCETTO DI ASSISTENZA :
Assistere l’individuo sano o malato per aiutarlo a compiere gli atti tendenti al mantenimento della salute o alla guarigione oppure a prepararlo ad una morte serena.

20/11/10

CARTA DEI DIRITTI DEL BAMBINO IN OSPEDALE

CARTA DEI DIRITTI DEL BAMBINO IN OSPEDALE

I diritti enunciati nella presente Carta sono garantiti a tutti i minori che fruiscono delle prestazioni sanitarie erogate nei presidi ospedalieri della regione Friuli-Venezia Giulia, senza alcuna distinzione ed a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di ogni opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza.
Il bambino ha diritto ad un aiuto ed a un’assistenza particolari tesi a favorire il suo pieno sviluppo e la completa maturazione della sua persona sotto il profilo fisico intellettuale morale e sociale. La malattia può costituire per il minore un momento critico di dipendenza sia fisica che psicologica dagli adulti se non un ostacolo al suo percorso di crescita.
Nella dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite si afferma che l’infanzia ha diritto ad un aiuto particolare e si riconosce il ruolo peculiare e centrale della famiglia per l’armonico sviluppo e per il benessere del minore. Il bambino ha il diritto di vivere in un ambiente familiare in un clima di felicità, amore e comprensione.

18/11/10

LA GESTIONE DELLA TERAPIA INSULINICA

                  

  INSULINA come garantire una somministrazione corretta
   LA GESTIONE DELLA TERAPIA INSULINICA King L. Subcutaneous insulin injection technique.        Nursing Standard. 2003; 17: 45-52

Per ottenere un buon controllo della glicemia non solo sono di fondamentale importanza il tipo e la dose di insulina ma anche il modo in cui essa viene somministrata. La tecnica di somministrazione dell'insulina influenza il controllo glicemico più di quanto generalmente si pensi. A questo scopo sono stati effettuati vari studi su larga scala che, utilizzando tecnologie come la RMN hanno permesso di sfatare alcuni miti sulle corrette pratiche di iniezione. Gli infermieri hanno un ruolo cruciale come educatori per quanto concerne la somministrazione dell'insulina e devono aggiornare e rivalutare periodicamente la loro conoscenza alla luce dei più recenti dati provenienti dalla ricerca.
Per ottenere l'effetto desiderato con la dose prescritta e, quindi, per garantire il miglior assorbimento possibile, l'insulina deve essere iniettata nel tessuto adiposo sottocutaneo, evitando con cura che penetri nel derma, nel muscolo o addirittura nel peritoneo. Vari studi hanno dimostrato una differenza nell'assorbimento e nella durata di varie insuline quando vengono iniettate nel grasso sottocutaneo e nel muscolo. Una iniezione di insulina intramuscolare ha un assorbimento molto più rapido e può portare ad inaspettate ipoglicemie, che specialmente nel bambino molto piccolo possono comportare rischi importanti come convulsioni e deficit cognitivo. L'assorbimento di insulina ad azione rapida o intermedia è aumentata almeno del 50% se iniettata per via intramuscolare invece che sottocutanea nella coscia, mentre nell'area addominale questa differenza è meno significativa. Questo è da attribuire ad un maggior flusso sanguigno nel grasso sottocutaneo dell'addome rispetto al grasso delle cosce. Altri fattori come l'esercizio o la temperatura corporea o ambientale hanno un'influenza maggiore sull'assorbimento se l'insulina è stata depositata nel tessuto muscolare invece che nel sottocute, a causa del maggior flusso di sangue e della maggiore dispersione meccanica dovuta alla contrazione dei muscoli. L'iniezione di insulina nel derma è più dolorosa, il farmaco può fuoriuscire dal sito di iniezione e aumenta la probabilità di una reazione immunitaria all'insulina dovuta alla stimolazione dei linfociti.

17/11/10

Emotrasfusioni novità legislative

Emotrasfusioni: novità legislative

di Andrea Bottega

Quali sono le competenze e le responsabilità dell’infermiere nell’esecuzione del prelievo per le prove di compatibilità in caso di richiesta di emotrasfusione, e nella trasfusione di sangue ed emoderivati?

La legge 4 maggio 1990 n.107 all’art. 3, precisa che "il prelievo di sangue intero é eseguito da un medico o, sotto la sua responsabilità e in sua presenza, da un infermiere professionale". Non si ritiene che tale disposizione sopravviva all’ondata abrogatrice delle norme mansionariali, in quanto nata essa stessa come deroga al mansionario dati gli angusti limiti riconosciuti all’infermiere dal D.P.R. 225/1974.
Il prelievo in questione era ovviamente da riferirsi esclusi-vamente al salasso per la donazione. Quindi nella legge citata, l’infermiere professionale poteva in effetti eseguire il prelievo, ma solo nelle strutture indicate dalla legge stessa e precisate dall’art. 4 e cioè i servizi di immunoematologia, i centri trasfusionali e le unità di raccolta.
Per quanto riguarda il prelievo per la richiesta di sangue per la determinazione del gruppo sanguigno e della prova crociata, l’art. 27 del Decreto del Ministero della Sanità 27/12/1990, pubblicato sulla G.U. n.20 del 24/1/91, specificava che "il campione di sangue".....deve essere "firmato dal medico che ha la responsabilità del prelievo". Non era esattamente indicato il compito del medico nell’esecuzione del prelievo, ma un certo grado di supervisione e controllo, nonché di relativa responsabilità del medico si.
Inoltre le linee guida emanate dal Ministero della Sanità in applicazione dell’art.12 della legge 10/7/90 definisce la trasfusione di sangue "un atto medico" e pertanto specifica che "deve essere prescritta ed effettuata dal medico".

VALUTAZIONE DEL BAMBINO DA PARTE DELL’ INFERMIERE

                          VALUTAZIONE DEL BAMBINO DA PARTE DELL’ INFERMIERE

La valutazione sta alla base della pianificazione e dell'erogazione dell'assistenza infermieristica al bambino ed alla sua famiglia. Che si tratti di una analisi completa e olistica dei bisogni e dei problemi di salute del bambino o di un rapido e mirato controllo di un singolo aspetto della condizione del bambino, la valutazione fornisce le informazioni utili a capire insieme alla famiglia cosa bisogna fare, quando farlo e chi deve farlo. L'infermiere deve possedere delle competenze di ragionamento clinico in modo da poter interpretare i dati ottenuti dalla valutazione e da poter identificare quali sono le azioni più appropriate da intraprendere, basandosi ove possibile sull'evidenza scientifica. Inoltre, l'infermiere deve essere in grado di gestire le informazioni e la conoscenza in modo da registrare in modo accurato necessarie competenze di gestione delle informazioni e della conoscenza per registrare in modo accurato i dati e le informazioni ottenute dalla valutazione e per fare si che i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie possano partecipare pienamente al processo di assistenza.

15/11/10

QUANDO IL DIABETE FA IL TANDEM CON LA CELIACHIA


                      QUANDO IL DIABETE FA IL TANDEM CON LA CELIACHIA                               
UNA CONCOMITANZA CHE VA TENUTA SOTTO STRETTA OSSERVAZIONE
Nutrirsi senza glutine non deve essere vissuto come un sacrificio, ma come occasione per imparare ad alimentarsi in modo alternativo scegliendo fra una gamma di alimenti che rende la dieta del celiaco sovrapponibile a quella dei suoi coetanei.
Alcuni bambini con diabete sviluppano nel corso della malattia di base un’intolleranza cronica nei confronti di alcuni componenti dei cereali. Si stima che questo accada in oltre l’8% dei bambini italiani con diabete. La sua diagnosi è quasi sempre occasionale e a svelarne l’esistenza è un esame di laboratorio disponibile ormai in tutti i Centri di diabetologia.
La causa di questo disturbo, noto come celiachia, è l’intolleranza che la mucosa dell’intestino di bambini geneticamente predisposti sviluppa nei confronti del glutine, una miscela di proteine (fra le quali la gliadina) contenuta in abbondanza nel grano, e delle corrispondenti proteine degli altri cereali “tossici”, le prolamine di orzo, segale e avena.
Il loro incontro indesiderato crea danno alla mucosa dell’intestino che perde i villi indispensabili per l’assorbimento degli alimenti e provoca, nelle forme tipiche, i sintomi del malassorbimento (diarrea, distensione dell’addome, inappetenza, dimagramento, anemia, arresto dell’accrescimento). In gran parte dei bambini con diabete, però, soprattutto in quelli in età adolescenziale, il danno intestinali non dà alcun sintomo.

CELIACHIA


CELIACHIA
L'interesse attuale della malattia celiaca (M.C.) deriva:
  1. dai molteplici e nuovi aspetti conoscitivi ad essa relati;
  2. dalla sua grande frequenza che sino a pochi anni fa non conoscevamo;
  3. dal fatto che essa, a motivo del suo notevole polimorfismo che può indurre a diagnosi erronee, rappresenta una felice espressione dell'esigenza, emergente in medicina, ad un ritorno alla visione unitaria del malato e della sua malattia, oggi, in parte perduta.
Infatti, discipline fondamentali come la Cardiologia clinica, la Medicina interna, la Chirurgia generale, a motivo dell'enorme sviluppo delle specializzazioni e conoscenze settoriali verificatosi negli ultimi decenni, potevano sembrare svuotate di significato, in quanto gran parte delle patologie ad esse afferenti erano divenute appannaggio delle varie specialità.

14/11/10

PAURA DEL PRELIEVO EMATICO



        PAURA DEL        PRELIEVO EMATICO
Consigli per un prelievo sereno
Premesse Nella prima infanzia, sotto i tre anni, il bambino non è ancora in grado di esprimere verbalmente le sue emozioni, per questo mette in scena pianti lunghi ed estenuanti.
Se mentre sta giocando il bambino cade e si fa male, spesso, più che per il dolore, piange per lo spavento. Infatti, se notate, a volte i bambini prima di piangere si girano ad osservare la reazione del genitore: se il viso del genitore è tranquillo allora per il bambino significa che non è successo nulla di grave e magari si rialza e continua a giocare; se il viso del genitore è spaventato allora il bambino scoppia in un pianto disperato.
Per questo è bene mantenere sempre la calma, per trasmettere al bambino questo messaggio: «Stai tranquillo, è tutto sotto controllo».
Molti bambini hanno paura del medico e si finisce spesso per rimproverare questo timore che noi adulti percepiamo come ridicolo, infantile per l'appunto. Invece, bisognerebbe avere più comprensione e cominciare a considerare che forse questa paura non è innata, bensì stimolata da fattori esterni al bambino. In ogni caso, esiste qualche rimedio per togliere al dottore la maschera del mostro. E' fondamentale spiegare al piccolo che il medico è una persona come un'altra, che fa la spesa, che ha dei figli, così da togliergli l'immagine severa del signore che ha sempre una siringa tra le mani.
Evitate di utilizzare la figura del medico per convincere vostro figlio a obbedire o a fare qualcosa: "Se non fai il bravo, ti porto dal dottore".E' inevitabile, poi, che il bambino viva con terrore l'incontro con il dottore.
E' importante che il bambino capisca che il medico è una persona che lavora per farlo stare bene e per permettergli di correre e giocare come piace a lui.
In altri casi la causa del problema va ricercata nel comportamento dei genitori. Se parlate con preoccupazione della visita medica o del prelievo di sangue, perché siete voi i primi ad aver paura per la salute e le reazioni di vostro figlio, non farete altro che trasmettere la stessa ansia ai vostri figli. I bambini, anche piccolissimi, percepiscono ogni minima tensione e sono molto attenti anche al linguaggio non verbale: uno sguardo di apprensione o un carico di preoccupazione nella voce non aiutano il bambino a stare tranquillo.
Preparazione al prelievo